Ogni giorno apro gli occhi e penso che vivrò intensamente quel giorno per inspirare tutta l’aria e tutto il profumo che l’amata estate potrà darmi
Quando l’aria è leggera e vado in giro sbracciata e sento la brezza sulla pelle, tutto mi appare diverso, tutto diventa anch’esso leggero e lo guardo con occhi rilassati, cogliendo quel “bello” che in altri momenti non riesco o non voglio cogliere. E poi ci sono le rondini…ah le rondini. Una canzone di Lucio Dalla che adoro dice..”vorrei volare in cielo come le rondin….e quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità….”
Eccola la mia estate. Passeggiate lunghe, il mare, la gente,il sole, tanto sole e poi la sera….meravigliosa tiepida sera, quando si sta così bene che vorresti non ritirarti.
Per le strade del centro storico c’è un continuo chiacchiericcio e i tavolini dei bar e dei localetti pullulano di gente che ha voglia come me di respirare quest’aria vacanziera, mentre intorno sacro e profano fanno la pace per qualche ora mescolandosi sapientemente per le viuzze.
Ok, di questi tempi non ho voglia di fare nulla se non di crogiolarmi, mentre sarebbe il caso di darsi un po’ da fare per realizzare “qualcosina” di quello che ormai è diventato un mare di progetti e idee per me. Già perchè per me…..non c’è trippa per gatti. Per me non faccio mai un bel niente. Rimando come se le cose che mi riguardano avessero un tempo tutto per sè, al di fuori di questo tempo e di questo spazio. Lo so che non sono sola in questo senso. Giro per i vostri blog e vi scopro intente e appassionate a confezionar regali e regalini, lavorini, lavoretti e lavoroni sempre per quel qualcun’altro che ce l’ha chiesto, che ce lo ha ordinato, che potrebbe ipoteticamente acquistarlo….
Il fatto è che, almeno per me, è di gran stimolo sapere che quel qualcosa è per altri piuttosto che per me. E vabbè che poi mi lamento….come un cane che si morde la coda….
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Un compito originale. Lo definirei proprio così: ricostruire il vestitino di questa bambolina antica. Il suo abito ( talmente liso e sgranato) smontato pezzo pezzo e messo in piano per ricavarne il cartamodello originale. Salvato il fiore al centro della pettorina e il meraviglioso merletto ad ago sul fondo abito. Ho utilizzato un delicato puro lino rosa al posto della troppo delicata garza di seta del primo vestito.
Lei: corpo semovibile in legno cavo dipinto a mano, alta circa 25 cm; capelli veri, sguardo assassino e…..Cielo! Ha i denti! E non sono disegnati!
Una vera reliquia per le amanti del genere. Di un certo valore direi. Roba da collezionisti.
Se fosse mia di certo non la getterei, ma cercherei di incontrare il meno possibile il suo sguardo perchè, vi garantisco, se la inclinate leggermente….anche i suoi occhi lo fanno, ma con la promessa di tornare a farvi visita di notte sotto forma di incubo!
Sono stata troppo cattiva? Le immagini non la rendono così paurosa? Abbiate fede: dal vivo è tutta un’altra cosa. Spero che non ne abbiano a male le tantissime di voi che ne possiedono una.
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Non ne capisco un bel niente di scrapbook ( anche se lo adoro!), ma sto cercando in tutti i modi di essere più originale quando devo preparare un biglietto di auguri. E lo faccio alambiccandomi il cervello e sfruttando i materiali che ho. Ho pensato che i bambini non sanno che farsene di cartoline meravigliose e che cercano sempre qualcosa che li sorprenda ogni volta che ricevono qualcosa. Quindi perchè non realizzare un biglietto che in parte possa essere riutilizzato invece che conservato in un cassetto?
Un angelo protettore è un tema ricorrente per una comunione o un battesimo ecc.
Così ne ho fatto uno come certi altri che ho cucito a Natale scorso e l’ho “appeso” ad una nuvoletta 3D. Una volta letto il pensiero all’interno, la bimba lo ha potuto staccare e lo ha appeso dove le pareva: borsetta, testata del suo letto, al muro….in modo che sia sempre con lei. La cartolina è fatta di due rettangoli di feltro spesso, la nuvoletta in pannolenci o feltro sottile, l’angioletto in cotonina. All’interno ho incollato due cartoncini e vi ho scritto il pensierino.
Piccolo collage della sua Prima Comunione
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Le mode son così. All’improvviso ne esce una e subito impazzano. Siamo invasi da oggetti che richiamano torte, pasticcini, cupcakes ecc.
Ma io li adoro. Tutti.
Ed è davvero bellissimo realizzare qualcosa che sappiamo ci piacerà sicuramente.
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Il tempo vola e come niente siamo già al 22 giugno. E qual’è la cosa che rende meglio l’idea del tempo che passa inesorabile? Guardare i bimbi che crescono.
E così anche la mia dolcissima nipotina Angelica è arrivata a quota sette.
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Creare qualcosa dall’inizio può dare grande soddisfazione. Inventare un cartamodello non è mia abitudine, ma capita di doverlo fare. E allora i tempi si allungano
Corpo bambola, vestitino relativo in proporzione, ali,accessori vari.
Ok, ne ho di pazienza. Ma in certi casi anche lei può andare a farsi friggere.
Amo le cose minute. Da piccola ho sempre avuto una passione per le cose micro. Ma c’è micro e micro. Nel senso che rivoltare troppe mini braccine, mini gambette, mini tutto, alla lunga ti fa odiare quello che inizialmente ti sembrava un immane divertimento. E’ il guaio delle cose in serie.
Sono una brontolona, vero? Anna mi capirà.
E ha compreso perfettamente anche quel poverino di mio marito, visto che mi ha abbondantemente aiutata.
Lungo questo post, no? E ho anche pasticciato un po’ con le immagini. Del resto lo sapete che mi faccio vedere di rado. E infatti questo pomeriggio passato qui a postare, far collage ( e non si può fare sempre, tra l’altro ho incasinato tutto) e bere acqua (mamma mia, quanta! ) lo pagherò molto caro.
Intanto mentre scrivo il tempo è inclemente. Questo improvviso calo delle temperature mi ha già congelato i piedi.
Alle Hawai dovrei andare a vivere!