Bon. Preferisco non perdermi nelle solite elucubrazioni riguardo alla mia
assenza, che, pur essendo giustificata dalle solite questioni,
ahimè (ma quante volte dico ahimè?), in realtà diventa sempre meno giustificabile.
Ma io confido nel vostro buon cuore….e voi confidate nel fatto che io vi amo….
ahhhh quanto vi amo!!!!
Vi basta per non abbandonarmi?
Non so, ma se mi state leggendo in questo momento significa che ci siete…
e se ci siete…beccatevi il mio nuovo post.
Che siate blogger o no, girando per il web (che ultimamente ho letto da qualche
parte che tradotto letteralmente significa “tela grande quanto il mondo”, cavolo!)
avrete probabilmente cominciato a fare col mouse quello che una volta
si diceva “zapping” col telecomando (ma mi sa che si dice ancora). Un vero e
proprio saltellare maniacale da un blog all’altro.
Quindi, è molto probabile
che vi siate fatte prendere il cuore e l’anima dagli stili di decor che imperversano
nella rete. Inutile elencarli. Tra l’altro fanno quasi tutti riferimento allo shabby nelle
varie declinazioni: chic, natural, etno, gustaviano, modern country….
Anche questa è moda, tendenza? Allora anche questa passerà. Anche questa stancherà,
verrà a nausea. Un giorno ne avremo fin sopra i capelli. Ma spero che sia un giorno
ancora lontano. Per ora ne sono matta. E’ una fase. Anche se dura da tanto. Diamoci la
mano gioie, siamo un’infinità. Sarà che ci riconosciamo tanto in questo stile….
così imperfetto, così equilibratamente romantico, così moderno nel suo essere antico
e di gran charme…
Chiaro, si riflette in tutte le nostre cose, in tutte le nostre scelte. L’abbigliamento, l’arredamento,
la decorazione….E ubriacata da tanto melanconico immaginario (purtroppo diversissimo
dal mio reale paesaggio), e letteralmente affogata in un marasma di pizzi lazzi e smerlazzi,
mi sono cimentata nella realizzazione di questi cuori.
Qualcuno, se non proprio tutti ( e anche in coro!) potrebbe obiettare che c’è un
altro famoso blog dove se ne potevano ammirare, già da parecchio tempo, un numero
considerevoli di deliziosi esemplari.
E io obietterò (e magari molte altre con me):
“ ma girls, si può resistere sempre alle tentazioni?”
Sapete, io sono un persona fragile……
e di fronte ad una cosa che mi piace……mi rosicchio lungamente le unghie,….
gioco maniacalmente con i capelli,……mangio una marea di deliziose porcherie,….
non ci dormo la notte…..
Ok, direte voi: la descrizione di una sclerotica.
Ok, dirò io: vi sbagliate. E’ amore.
Ed effettivamente gli innamorati sclerano.
E frequentemente sclerare può far sentire particolarmente ispirati.
(Notare che molti famosi artisti del passato erano dei folli inguaribili)
E allora via! Taglia di qui, cuci di là, arriccia di qua….
mi son sentita molto “Edward mani di forbice” in questi ultimi giorni,
ma lui è un artista triste, sfigato da non potersi dire. Mentre io paio tanto oca giuliva quando
realizzo qualcosa che desidero…..Figuriamoci se potessi realizzare davvero tutto quello che
mi frulla nella testa h24! Tres bien.
(Ovvio, se non vi stordisco con diecimila immagini non sono soddisfatta.
No, è che non so mai quale scegliere…e così le butto giù tutte…
tanto….non penso che si schifi nessuno.
Magari la signora del suddetto blog… )
Oh, sia chiaro però: non è che ci voleva chissà che per immaginarsi dei cuori del genere.
Anzi se proprio dobbiamo dirla tutta, chissà, oltre me, a quanti era già balenata l’idea.
Soprattutto noi che abbiamo le mani che nuotano sempre in scatole stracolme di trine, bottoni,
nastri e chincaglierie da cucito…..
(che bello….)
La faccenda è un’altra: è che spesso non ci decidiamo a fare una cosa fino a che non la
vediamo già bell’e fatta da qualcun’altro. E lì ci piglia la voglia matta. Sarà che ci
schiarisce di più l’idea, sarà che lo vediamo più delineato di quando è solo un’idea
…sarà…sarà… E poi ci mettiamo del nostro. Il nostro estro.
Ma io son strana.
Ho attraversato varie fasi del gusto nel corso della mia vita.(Mi fa paura
pensare a quante fasi attraverserò ancora…). Infatti ricordo di aver già
vissuto un periodo “very ribbon and lace”. Sarà stato più di quindici anni
fa se non ricordo male, epoca in cui avevo nella mia testolina un mondo
un po’ rococò. A questo hanno fatto seguito fasi di “transito”, potrei definirle,
in cui ho alternato periodi in cui sarei stata capace di amare ed odiare un
oggetto nell’arco di una settimana. Il che si rifletteva sia su quello che mi
veniva donato che su quello che mi donavo.
Poi è arrivata la fase del minimalismo (relativo). A lungo ho preferito tenere vuote le
pareti di casa da quadri o altro su mobili per paura di repentini pentimenti
e muri bucherellati inutilmente. ( Ehhh, vi sento chiaramente anche da qui,
sghignazzare per solidarietà, care le mie sorelle lunatiche come me).
Ciò nonostante, ne conosco di donne “statiche” con la casa statica. Dunque,
la donna statica nel senso che intendo io è quel tipo di donna che pur essendo libera
da altri impegni è completamente incapace di non annoiarsi. Spesso la sua casa
è immobile. Ossia, entri adesso e ci ritorni tra trent’anni, non ha spostato o
cambiato una virgola. Una volta, non so com’è, sono stata capace di convincere
una signora a rivoluzionare casa sua, ferma agli anni ‘60. Ragazze che divertimento!
Faceva ciò che le dicevo io!
Tutto ciò per dire che mi stancherò di nuovo e facilmente di questi pizzi, ma li riamerò
ancor più velocemente, grazie al web, mia croce e delizia, mia fonte ispiratrice di
creatività, mio grande istigatore di decorarredomania…e pensare che c’è chi si annoia!
Ma che lungo sto’ post!!! Pazienza girls, son stata zitta a lungo.
Kiss